Al Teatro
Carignano Torino ha inaugurato il triennio di manifestazioni dedicate
alla celebrazione dei 70 anni dalla Liberazione del Paese.
Ha iniziato
ricordando gli eventi meno citati dalla storia, ma più carichi di
forza ed efficacia rispetto a quel periodo storico: i mitici scioperi
del '43.
Un video
commovente di immagini e facce coraggiose che in quei giorni
sfidarono la storia con un coraggio che abbiamo dimenticato; con la
fierezza che sembra non appartenere più a nessuno di noi.
Lo sguardo
di Leo Lanfranco che ha costruito e capeggiato i movimenti di
protesta contro il regime, tagliava lo schermo come una lama
affilata; la sua triste storia ha inchiodato la platea in un limbo di
poltrone, costretta a ricordare.
La
solidarietà che legò gli operai di diverse appartenenze politiche (
compresi quelli di area fascista), sembrava un'immagine lontana,
impossibile.
Il ruolo
sindacale in un periodo in cui era reato scioperare, assurgeva a faro
nella notte.
Tutto era
commovente.
Fino al
dibattito con i tre vertici delle attuali, principali sigle
sindacali: Susanna Camusso, Luigi Angeletti, Raffaele Bonanni.
Loro erano
tragicamente reali e il loro eloquio una tragica realtà.
Angeletti ha
pericolosamente tentato un parallelo tra l'azione sindacale del
passato e quella attuale; Bonanni ha improvvisato un tentativo di
analisi dei mercati per spiegare una crisi economica di cui non
conosce le proporzioni; Camusso, più intelligentemente, ha accennato
un' autocritica all'operato di tutta l'area sindacale ribadendo,
però, concetti un po' obsoleti, se restano solo tristi intenzioni.
Difficile
dire se era più imbarazzante il tentativo di sopravvivere
all'incalzare delle domande di Gad Lerner o le risate malcelate della
platea.
Per fortuna,
l'evento ha previsto l'apertura della cerimonia con l'attenta analisi
di storici prestigiosi e la chiusura con un tenerissimo,
rispettabilissimo, giovanissimo gruppo musicale che ha
coraggiosamente scelto di chiamarsi “ Le Primule Rosse”.
Emozionati perché piegati dal peso della storia che in quella Sala
emergeva sono stati bravi. Giovani, emozionati e bravi.