Puoi scrivere a

antonella.frontani@gmail.com
Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


giovedì 19 maggio 2011

Massimo Gramellini racconta la sua Patria


Massimo Gramellini presenta, al XXIV Salone del Libro di Torino, il racconto scritto insieme a Carlo Fruttero dei 150 anni dell’Italia Unita.

Capire i meccanismi che innescano il successo è , da sempre, un’operazione sociologica affascinante . E’ un pensiero che ci assale ogni volta che la folla acclama, accaldata, il suo eroe, che si tratti di un rocker o i un politico.
E’ ciò che pensavo entrando nella sala Oval del Salone del Libro di Torino, in attesa di Massimo Gramellini che avrebbe, di lì a poco, presentato il libro, scritto insieme a Carlo Fruttero, “La Patria, bene o mal”.
Cos’è che rende questo bravo giornalista un eroe delle masse?
Conosce perfettamente la tecnica della scrittura, ma la sua arte è quella di dosare perfettamente l’arguzia ironica dell’intellettuale con il linguaggio semplice dell’oratore perfetto.
La postura è eretta e la gestualità ricca, ma il linguaggio del corpo non è mai enfatico, lontano dalla sacralità del cattedratico accomodato sulla sedia gestatoria.
Cammina sul palco, grandi falcate che solcano il percorso e, se si ferma, è solo per appoggiarsi allo schienale della sua sedia, in maniche di camicia, come farebbe ogni onesto lavoratore nell’esercizio delle proprie funzioni.
La sua presenza rassicura, ma diffonde fierezza. Sa essere umile, ma sa di essere un grande.
Non ammicca, sorride schiettamente.
Non recita, ma non annoia mai.
Il suo successo, è l’insieme virtuoso di questi ingredienti.
Il libro assomiglia ai due autori.
Un volume che racchiuda 150 anni di storia d’Italia ( dal Risorgimento ad oggi ), è un’impresa ardua, una sfida alla pazienza del lettore che, nella maggior parte dei casi, ignora parte di quelle vicende che sente già troppo lontane.
Lì, scatta la raffinata capacità dei due scrittori, di rinunciare al ruolo di storici puri, per operare una selezione significativa di fatti che hanno contraddistinto i quindici decenni dell’Italia unita. Non tralasciando gli episodi che rappresentano i cardini storici di questo percorso della memoria, come la Breccia di Porta Pia, la disfatta inaspettata e imbarazzante di Caporetto o il rapimento di Aldo Moro, sono stati menzionati fatti e personaggi della cronaca rosa, dello spettacolo, dello sport, di quella tv che sconvolse la vita degli italiani.
Le memorie non potevano ignorare la vergogna del “Manifesto della razza” che, il 15 luglio 1938, segna l’inizio del pensiero fascista ignorante ( nel documento si attestava che la razza italiana poteva essere considerata ariana, non avendo subito contaminazioni nei mille anni precedenti, ossia dai Longobardi in su), ma, leggendo lo stesso libro , tutti si saranno ritrovati in quell’Italia che venne travolta dal una “Mina” vagante, e dalla sua incantevole voce, che diventa manifesto della canzone italiana.
Verrà ricordata l’arte diplomatica, a volte intrigante, di Cavour, e l’impeto battagliero e più sanguineo di quella “testa calda” di Garibaldi, ma il libro offre anche il ricordo della lotta danzata di Cassius Clay, o la vittoria di Wilma Rudolph, la bimba affetta da poliomielite che diventa la donna più veloce del mondo.
Un episodio è dedicato al romanzo “ Le confessioni di un italiano”, di Ippolito Nievo, ed un altro alla fine della Prima Repubblica, con lo scandalo di Mani Pulite.
Un libro dedicato ad ognuno di noi, che ha un ricordo confuso di una parte di quella storia che non ha vissuto e che, nel contempo, ne ha conosciuto, sofferto e amato il resto.
Gramellini e Fruttero hanno scritto questo libro, sposando il ruolo del lettore, con l’umiltà e l’ illuminazione dello scrittore consapevole del fatto che, per arrivare al cuore della gente, bisogna porsi nella sua stessa condizione.
E’ stato difficile seguire la presentazione, oltre gli applausi ripetuti e i guizzi d’entusiasmo di fans pronte a tutto.
L’unico cruccio, è la rassegnata sensazione che non verrà mai ospite nella trasmissione che conduco, nonostante una garbata promessa….