Si
è celebrata a Torino l' inaugurazione del Master di Giornalismo che
la città ha deciso di dedicare al grande scrittore e giornalista
Giorgio Bocca, scomparso poco più di un anno fa.
A
ricordare l'Uomo e il Cronista d'Italia c'erano il Prorettore Sergio
Rota, il Sindaco Piero Fassino, il presidente dell'Ordine dei
Giornalisti Alberto Sinigaglia, il vicepresidente dell'Istituto
storico della Resistenza Giorgio Agosti, Giovanni De Luna, il
direttore del Master Gian Paolo Caprettini, il segretario nazionale
dell'Ordine dei Giornalisti Gian Carlo Ghirra e una folla stipata di
persone che aveva voglia di ricordare Giorgio Bocca.
Molto
attesa la Lectio Magistralis sul giornalismo tenuta da Ezio Mauro.
Il
suo è stato un intervento lucido sulla necessità che il mestiere
del giornalista sia incentrato sul rifiuto alla retorica, sulla
ribellione all'analisi banale, sul disprezzo per la sciatteria.
Mauro
si è esibito ne “l'elogio della parola”, a scapito della smodata
aggettivazione che spesso tenta impropriamente di arricchire il
senso delle parole, già completo, in verità.
E'
una bella penna, Mauro, un buon oratore , anche se non dotato del
timbro vocale più seducente.
Il
suo pensiero è corretto e leale, anche se un cattivo uso del
diaframma gli impedisce il fluire musicale dei discorsi.
Il
tono, però, si è infiammato quando ha iniziato a ricordare l'Amico
: Bocca.
Ha
ricordato il vigore del Partigiano, la durezza del giornalista
intellettualmente corretto, l'onestà che ha ereditato dalle umili
origini e la forza che solo quel mondo poteva regalargli.
Ha
ricordato come Bocca fosse tacciato di primitivismo e come tale
“accusa” fosse un vanto per un uomo che non conosceva
compromessi.
La
“città” era lì a ricordare lo scrittore esattamente come Mauro
lo descriveva e si è stretta in un abbraccio ideale perché nulla si
perda del suo pensiero e di ogni suo scritto.
A
me, però, un'immagine è tornata prepotentemente davanti, prima dei
suoi libri: il suo indimenticabile, profondissimo sguardo. Lì c'era
tutto: le accuse più pesanti e ogni umana assoluzione.