Walter Veltroni inaugura il nuovo
anno scolastico alla Scuola Holden
La Scuola Holden era sicuramente il
luogo più idoneo per accogliere la Lectio Magistralis che Walter
Veltroni ha tenuto l'8 ottobre sulla dimensione del tempo, dunque del
vivere e del sapere.
La platea di giovani affamati di
sapere e il silenzio che ha dominato nel General Store durante la
presentazione, hanno reso possibile una magica sospensione
dall'affanno quotidiano della vita.
E proprio intorno al rapporto tra
velocità e vita ruotava la riflessione.
Il primo affascinante concetto
analizzato è stato quello del déjà vu, quella
strana, curiosa sensazione di
vivere un momento di vita già vissuto. Veltroni non ha tentato di
fornirne una spiegazione neurologica, ma ha valutato il fenomeno
dal punto di vista filosofico, proprio secondo le parole di Platone
che sosteneva che ogni esperienza, è un'esperienza vissuta che si
ritrova.
Questo particolare
punto di partenza è utile ad introdurre il concetto dello spazio che
contiene il tempo e del mezzo più idoneo per attraversarlo. Ma come
viene vissuta narrativamente la conoscenza del tempo? Viene suddivisa
in passato, presente e futuro e, nel corso della storia, queste tre
dimensioni non hanno rappresentato sempre lo stesso valore.
Il fascismo, per
esempio, esaltava il passato, il sessantotto guardava al futuro; il
periodo in cui viviamo, invece, è fortemente incentrato al presente.
La realtà che
viviamo è come costretta in una struttura narrativa in cui la
dimensione del passato è considerata inutile, e quella del futuro
troppo incerta. La società attuale, vive ad una velocità mai
raggiunta finora, a decorrere dalla Prima Guerra Mondiale, con una
particolare accelerazione negli ultimi anni.
Motore
potentissimo, ovviamente, sono le tecnologie di cui facciamo uso e
abuso; che rendono il mondo più democratico e più disumano nel
contempo; che facilitano le modalità del vivere, ma impediscono un
vero approfondimento delle problematiche che ogni giorno dobbiamo
affrontare.
A questo punto, la
Lectio di Veltroni rallenta il ritmo per facilitare una pausa
riflessiva: qual è il legame tra velocità e profondità? Quale
scandaglio possiamo garantire alla realtà se ci lasciamo guidare da
un vortice di azioni e informazioni compulsive? Quanto aumenta il
rischio di distorsione della verità?
Il suo dibattere
finisce per formulare un dubbio circa il beneficio che tale
procedere compulsivo possa giovare alle procedure della democrazia
che, notoriamente, richiede lunghe fasi di tempo per adattare la
cultura ai cambiamenti.
A questo punto,
emerge la capacità del saggio politico, e la raffinatezza dell'uomo
di cultura che sa parlare con garbo al mondo giovane attraverso
affascinante metafore.
Il suo
messaggio è chiaramente rivolto al Premier Renzi e alla sua
efficace, ma compulsiva, logica di governo. Il suo narrare, però,
non è un noioso monologo politico, ma un fantastico viaggio nella
magia del cinema, attraverso la visione e l'analisi di film
imperdibili nella storia di ognuno di noi, come 2001:
Odissea nello spazio, di Stanley
Kubrick.
Che dire? Sembrava
un rischio, quello di inaugurare l'anno di lezioni alla Scuola Holden
con una figura politica. In realtà, Walter Veltroni é il narratore
per eccellenza che accoglie i ragazzi nel tempio della narrazione...
Visto il successo
della Lectio, si è trattato di un'altra giusta intuizione di
Alessandro Baricco.