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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


giovedì 23 ottobre 2014

WALTER VELTRONI: LA MAGIA DELLA NARRAZIONE




Walter Veltroni inaugura il nuovo anno scolastico alla Scuola Holden

La Scuola Holden era sicuramente il luogo più idoneo per accogliere la Lectio Magistralis che Walter Veltroni ha tenuto l'8 ottobre sulla dimensione del tempo, dunque del vivere e del sapere.
La platea di giovani affamati di sapere e il silenzio che ha dominato nel General Store durante la presentazione, hanno reso possibile una magica sospensione dall'affanno quotidiano della vita.
E proprio intorno al rapporto tra velocità e vita ruotava la riflessione.
Il primo affascinante concetto analizzato è stato quello del déjà vu, quella strana, curiosa sensazione di vivere un momento di vita già vissuto. Veltroni non ha tentato di fornirne una spiegazione neurologica, ma ha valutato il fenomeno dal punto di vista filosofico, proprio secondo le parole di Platone che sosteneva che ogni esperienza, è un'esperienza vissuta che si ritrova.
Questo particolare punto di partenza è utile ad introdurre il concetto dello spazio che contiene il tempo e del mezzo più idoneo per attraversarlo. Ma come viene vissuta narrativamente la conoscenza del tempo? Viene suddivisa in passato, presente e futuro e, nel corso della storia, queste tre dimensioni non hanno rappresentato sempre lo stesso valore.
Il fascismo, per esempio, esaltava il passato, il sessantotto guardava al futuro; il periodo in cui viviamo, invece, è fortemente incentrato al presente.
La realtà che viviamo è come costretta in una struttura narrativa in cui la dimensione del passato è considerata inutile, e quella del futuro troppo incerta. La società attuale, vive ad una velocità mai raggiunta finora, a decorrere dalla Prima Guerra Mondiale, con una particolare accelerazione negli ultimi anni.
Motore potentissimo, ovviamente, sono le tecnologie di cui facciamo uso e abuso; che rendono il mondo più democratico e più disumano nel contempo; che facilitano le modalità del vivere, ma impediscono un vero approfondimento delle problematiche che ogni giorno dobbiamo affrontare.
A questo punto, la Lectio di Veltroni rallenta il ritmo per facilitare una pausa riflessiva: qual è il legame tra velocità e profondità? Quale scandaglio possiamo garantire alla realtà se ci lasciamo guidare da un vortice di azioni e informazioni compulsive? Quanto aumenta il rischio di distorsione della verità?
Il suo dibattere finisce per formulare un dubbio circa il beneficio che tale procedere compulsivo possa giovare alle procedure della democrazia che, notoriamente, richiede lunghe fasi di tempo per adattare la cultura ai cambiamenti.
A questo punto, emerge la capacità del saggio politico, e la raffinatezza dell'uomo di cultura che sa parlare con garbo al mondo giovane attraverso affascinante metafore.
Il suo messaggio è chiaramente rivolto al Premier Renzi e alla sua efficace, ma compulsiva, logica di governo. Il suo narrare, però, non è un noioso monologo politico, ma un fantastico viaggio nella magia del cinema, attraverso la visione e l'analisi di film imperdibili nella storia di ognuno di noi, come 2001: Odissea nello spazio, di Stanley Kubrick.
Che dire? Sembrava un rischio, quello di inaugurare l'anno di lezioni alla Scuola Holden con una figura politica. In realtà, Walter Veltroni é il narratore per eccellenza che accoglie i ragazzi nel tempio della narrazione...
Visto il successo della Lectio, si è trattato di un'altra giusta intuizione di Alessandro Baricco.