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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


domenica 3 febbraio 2013

LA LECTIO MAGISTRALIS DI GUSTAVO ZAGREBELSKY




Il Professor Zarebelsky ha tenuto l'attesissima lezione sul tema del lavoro volgendo particolare attenzione all'applicazione dell'articolo 1 della Costituzione.

Come organizzare un week end di riflessione a Torino sul tema del lavoro senza coinvolgere il più prestigioso costituzionalista della sua Università, già Presidente della Corte Costituzionale?
Gustavo Zagrebelsky, con l'eleganza che lo contraddistingue e l'understatement che appartiene ad ogni piemontese, calca il palcoscenico con l'umiltà di chi non crede nell'efficacia del proprio insegnamento, e con il pudore dell'oratore martoriato da una fastidiosa costipazione che lo costringe a piccole pause.
La sua lezione parte da una domanda lecita quanto urgente: cosa vuol dire essere conservatori, piuttosto che innovatori?
Il suo inizio poggia su un punto, quello che farà da cardine per tutta la durata della sua esposizione, come il fulcro su cui fa leva il mondo del lavoro per ruotare: il maltrattato articolo 1.
Il Professore rappresenta tutta la sua preoccupazione per una situazione priva di dominio, all'interno della quale la politica fatica a gestire i rapporti economici stravolti dalla finanza fine a se stessa.
In tale contesto ogni decisione in merito al mondo del lavoro è subordinata alle spietate regole finanziarie, cui la politica osserva impotente ed incapace.
Come può essere rispettato il contenuto di tale articolo il quale prevede che l'Italia si una democrazia fondata sul lavoro?
Ecco, dunque, che il lavoro smette di essere un diritto naturale e non rappresenta più un elemento formativo ma discriminate della società.
I contratti di prossimità, che un tempo costituivano una parte del contratto nazionale a favore dei lavoratori, oggi vengono stipulati a sfavore degli stessi, per superare le rigidità dell'azienda e agevolarla.
Il Professor Zagrebelsky ha voluto vestire i panni di umanista ( ironizzando sul fatto che anche un giurista possa esserlo) per riflettere sulla spietata spirale che costringe l'uomo a lavorare per produrre ciò che consumerà: un vortice economico spietato entro il quale l'uomo stesso rischia di soffocare.
Ogni riflessione diventa cupa se si pensa che la politica, sempre più connivente, collusa e impreparata, subisce senza mai governare.
La Lectio finisce con una riflessione alla domanda dalla quale iniziò: forse non siamo innovatori, bensì conservatori.
La sua analisi sembra ossigeno per una platea attenta che cerca, sempre più affannosamente, una risposta nella società civile, piuttosto che nella politica inadeguata.
L'applauso scrosciante ne è stato la prova.