Al
Teatro regio di Torino si è esibito il sudafricano Abduallah
Ibrahim, una delle perle del Torino Jazz Festival
E'
proprio vero! Il jazz non si può spiegare, si può solo esprimere o
ascoltare...
E'
quanto tornava in mente ascoltando il concerto che Abdullah Ibrahim
ha tenuto al Teatro Regio di Torino per la seconda edizione del
Torino Jazz Festival.
Sobrio,
elegante, timidissimo, Ibrahim sedeva al centro di quel palcoscenico
con la solennità di un grande artista che tanto si è battuto contro
l'apartheid, e con l'aurea luminosa del prescelto; il talento a cui
Duke Ellington ha voluto donare luce.
Ha
presentato un repertorio sofisticato, intimista, destrutturato e
ricostruito con grande sapienza e talento indiscutibile ad una platea
gremita e attenta, provata da lunghe ore di coda ordinata sotto una
pioggia battente.
Un
pubblico entusiasta, ostinato, coltissimo cui è stato regalato un
intero festival gratuito e che ha dimostrato la propria gratitudine
con una partecipazione sorprendente,
Tante
sono le critiche che si possono avanzare ad una amministrazione e
alla sua capacità organizzativa, ma da qualche tempo, ormai, è
veramente difficile non apprezzare lo sforzo senza riserve che Torino
sta facendo per fronteggiare la crisi e regalare alla propria
cittadinanza un accesso più facile alla migliore cultura.