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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


sabato 9 maggio 2015

HANSEL E GRETEL - FIABA MERAVIGLIOSA E CRUDELE





Mercoledì 6 maggio 2015, al Teatro Regio di Torino ha debuttato con successo l'opera Hansel e Gretel, di Engelbert Humperdinck.


Il sipario si apre sull'allestimento delicato e fantastico di Emanuele Luzzati.
Va in scena Hansel e Gretel, prima opera tedesca fondata su un vero e proprio soggetto fiabesco.
Il celeberrimo crudele  racconto dei fratelli Jacob e Wilhelm Grimm venne rappresentato per la prima volta il 23 dicembre 1893, diretta nientemeno che da Richard Strauss presso l'Hoftheater di Weimer.
Subito dopo il debutto nella città lisztiana e wagneriana per eccellenza, l'opera approdò in fretta a Mannheim, poi a a Monaco di Baviera, quindi a Karlsruhe, a Francoforte fino a giungere, l'11 marzo, ad Amburgo per essere diretta, in presenza dell'Imperatore, da un'altra bacchetta storica: Gustav Mahler!
L'attenzione dedicata ad Hansel e Gretel da parte di alcuni illustri direttori dichiaratamente “wagneriani”, nonché l'autorevolezza di Strauss, resero l'opera estremamente attraente negli ambienti musicali tedeschi.
Fin dal delicato Prelude emerge una freschezza melodica che incanta.
Un affascinante tema d'esordio prodotto dalla sonorità dei corni, adagiato sul do maggiore, ricorda l'incipit del noto gregoriano Salve Regina.
La prima scena mostra la casa dei genitori di Hansel e Gretel, sul limitare di un bosco ai piedi del monte Ilsenstein: l'allestimento naif di Luzzati conduce immediatamente la platea di adulti nel proprio mondo di bambino.
La piccola costruzione in legno, sapientemente ammobiliata di scope, colloca lo spettatore al centro della storia; le luci calde di Andrea Anfossi creano l'ambiente da fiaba; i costumi di Santuzza Calì rendono ai personaggi il giusto ruoli che la fiaba gli affida. La miscela funziona, la magia lievita e lo spettacolo diventa bellissimo.
La critica si divide a proposito del fatto che l'opera abbia preso a modello il grande Wagner ma, certamente, la musica si ispira alla natura e ai boschi, scenari tanto cari a Weber e Schumann; i corali luterani, le filastrocche infantili, le ballate popolari dal tono leggendario, le sonorità magiche e fantastiche, il gusto per le streghe e gli spiriti sono gli elementi chiamati a rappresentare la felicità infantile.
Sicuramente, la tinta di fondo resta quella data dalla musica di Wagner, di cui Humperdinck era stato assistente ai tempi del Parsifal.
I momenti più deboli dell'opera sono quelli più seriosi, come la pantomima del quattordici angeli e alcune incolori musiche di transizione.
La partitura decolla quando è chiamata a descrivere le emozioni dei bimbi al contatto con la natura ( la scena del cucù, la paura nel bosco, il risveglio) o gli incantesimi della strega: spaccati di puro lirismo che sfociano in invenzioni timbro-melodiche.
La regia di Vittorio Borrelli ha vivacizzato la scena con grande armonia e l'Orchestra del Regio, ben diretta dal Maestro Pinchas Steinberg, ha saputo evocare il più delicato Wagner, quello del Mormorio della foresta, per intenderci.
Molto buona la prova del cast: Annalisa Stroppa ( Hansel), Regula Muhlemann ( Gretel), Natasha Petrinsky( la strega) e Tommi Hakala ( il padre), eccellenti caratteristi, rappresentano i ruoli con la giusta misura d'ironia.
Uno spettacolo che mi è piaciuto e che consiglierei.