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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


lunedì 26 novembre 2012

CALL GIRL di Mikael Marcimain












Al Torino Film Festival “Call girl”, un film che doveva essere un thriller politico classico diventa, invece, un giallo sociale.

Call Girl”, presentato alla trentesima edizione del Torino Film Festival, avrebbe potuto essere un film d'attualità, se non fosse stato ambientato nella Svezia di fine anni settanta.
In quegli anni il paese, la Svezia appunto, viveva un momento particolarmente delicato, attanagliata da una grave crisi economica, stordita da un profondo mutamento di costumi e stretta nella morsa di una grande incertezza politica: dopo anni di governo, infatti, i socialdemocratici rischiavano di perdere le elezioni.
La campagna elettorale delle controparti era già violenta quanto quelle cui assistiamo oggi, e gli ingranaggi della macchina politica erano già marci quanto quelli attuali.
Un giro di squillo di alto bordo è la giostra cavalcata da un manipolo di alti dirigenti statali, tra cui un ministro. Cosa c'è di nuovo rispetto ad oggi?
La giostra è nota a tutti, anche ai servizi segreti che la tollerano fino al momento in cui non diventa necessaria una manipolazione elettorale. Anche questo l'abbiamo visto...
La bomba esplode quando nel giro entrano due minorenni e un agente più corretto e meno corrotto degli altri. Lì, inizia la storia della giovane protagonista e di una sua amica.
Anche in questo film di Mikael Marcimain, regista svedese vincitore del Prix Italia nel 2008 al suo esordio con i cortometraggi, è necessario cogliere lo sforzo di entrare nella complessità dei personaggi e delle loro fragilità. Per capire come può una ragazza allo sbando perdersi immancabilmente; per cogliere le fragilità che dominano l'uomo rendendolo incapace di fare un uso corretto del potere; per vedere le falle del sistema che permettono la garanzia a chi specula sulle macerie umane.
La lettura del film avviene alla luce di un paese che, in quegli anni, stava vivendo un momento di liberazione sessuale e di grande confusione.
Potrebbe, certamente, aiutare a condurre un'analisi approfondita su quanto accade oggi in Italia, paese devastato dalla crisi economica, dei valori e dei costumi...