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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


domenica 25 novembre 2012

UNA NOCHE di Lucy Mulloy





E' stato presentato al Torino Film Festival “Una Noche “, il primo tassello della trilogia di Lucy Mulloy .

Che colpo al cuore!
Cuba: un paradiso di infelicità, una perla di povertà, uno spaccato di natura di ineguagliabile bellezza, un luogo magico, eppure, stipato di sofferenza e umiliazione.
Il film “Una Noche” della regista, inaspettatamente inglese, Lucy Mulloy, presentato alla trentesima edizione del Torino Film Festival, è stato un vero sparo in petto.
La storia (vera, purtroppo ) di due fratelli uniti da un amore profondo e divisi da un incontro fondamentale, sembra scritta dal più bravo sceneggiatore, invece, si tratta di uno dei tanti drammi cui è condannata la popolazione di questa isola di smeraldo.
C'è ogni aspetto di questa triste realtà: il degrado, lo sbando di infanzie abbandonate, la repressione di una polizia cieca e piegata al potere, l'aids, che aleggia come nebbia tra le strade e un sordo desiderio di amore omossessuale.
Ma il laccio al collo che riduce all'asfissia la vita dei cubani è quell'ossessione che li domina per tutto il corso della vita: la fuga dall'isola; l'approdo nella speranza di un mondo migliore: le coste di Miami situate a sole (sole...) 90 miglia dalle loro coste incandescenti come braci.
Da lì si sviluppa la storia e il dramma dei tre ragazzi.
Ciò che fa rabbrividire lo spettatore è lo sguardo sui turisti sbirciati dal mondo dei cubani: la volgarità di idioti che cavalcano moto d'acqua tra profughi allo sbando che tentano la fuga, o l'orrore di obesi bianchi mollicci che comprano il sesso di giovani e vecchie per due soldi e un pugno di dignità.
C'è da vergognarsi anche ad ordinare un “Cuba libre” nei bar alla moda se, ogni volta, non si prova un brivido al pensiero di quanto possa essere disperato quell'urlo.
Lucy Mulloy ha studiato filosofia, politica ed economia a Oxford e, successivamente, si è laureata in cinema all'Università di New York.
E' il suo primo lungometraggio. Speriamo vivamente che non sia l'ultimo.
E' una speranza e un augurio sincero.