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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


lunedì 8 novembre 2010

IDOMENEO


Idomeneo giunge ai giorni nostri attraverso molteplici fonti:
Re di Creta, figlio di Deucalione, nipote di Minosse e Pasifae, Idomeneo viene descritto da Omero, nell’Iliade, come uno dei pretendenti di Elena, eroe indiscusso della guerra di Troia.
Virgilio ne descrive, nell’Eneide, il ritorno in patria, dopo la caduta di Troia; nell’Europa del Settecento, invece, il nome di Idomeneo evoca uno dei libri più letti dell’epoca, il romanzo pedagogico “L Aventures de Télémaque “di Fénelon.
Il libro, scritto da un illustre teologo del tempo, venne commissionato al fine di educare il giovane nipote di Luigi XIV, destinato alla possibile successione al trono. In breve tempo divenne il più ricco contributo alla formazione delle idee politiche di tutta la classe colta, il primo vero impulso alla Rivoluzione Francese.
Nel periodo compreso tra il Sei ed il Settecento, il ritorno in patria dell’‘eroe troiano diede luogo a numerose drammatizzazioni; la commissione per un’opera da rappresentare a Monaco giunse a Mozart nell’estate del 1780.
Anche Mozart restò segnato da alcuni passaggi filosofici del romanzo di François de Saignac de la Mothe-Fènélon che trattavano i temi di giustizia , tolleranza, libertà ed uguaglianza. Tracce riscontrate dai critici nell’opera “Idomeneo”, come anche in “Re pastore”, “Clemenza di Tito”, “Il Ratto del Serraglio” e, sopratutto, nel “Flauto magico”.
L’opera di Mozart è stata rappresentata al Teatro Regio di Torino ed è stata realizzata in co-produzione con il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Carlo Felice di Genova.
Idomeneo è la prima opera rivoluzionaria del genio della composizione, pur nel suo carattere tradizionale racchiudendo, così, contrasti musicali di grande seduzione. Lo stile antico di Mozart si alterna a quello moderno, le arie di Idomeneo e quelle di Ilia danno vita a un’opera cupa e, nel contempo, festosa; i cori drammatici rincorrono quelli danzanti.
L’opera rappresentata a Torino non ha rispettato completamente tanto dualismo, indugiando nel sottolineare la tragicità dell’opera e smorzandone i contrasti musicali e visivi. I cantanti hanno regalato una buona esecuzione e l’insieme ha offerto momenti suggestivi. ll pubblico, tuttavia, ha risposto con applausi contenuti più per storica compostezza sabauda che per mancato entusiasmo.