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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


lunedì 8 novembre 2010

LA SCIENZA VA RISARCITA


A volte si scrive per volontà di risarcimento, perché a volte il mondo del giornalismo rinuncia ai criteri di giustizia per lasciar spazio alle ben più forti esigenze editoriali.
E’ una riflessione che sorge spontanea dopo che si è chiusa la settimana dedicata all’attribuzione dei Premi Nobel, e dopo un’attenta analisi degli spazi che la stampa ha riservato ad ognuno dei premi, evidentemente considerati non equamente prestigiosi….
Il Premio Nobel per la Medicina 2010 è stato assegnato a Robert Geoffrey Edwards, fisiologo della riproduzione ed embriologo britannico, padre della tecnica della fecondazione in vitro.
La notizia dell’assegnazione ha guadagnato la prima pagine di uno dei più diffusi quotidiani, ma non per lo straordinario progresso raggiunto dalle sue scoperte nel campo della riproduzione, quanto per i giudizi negativi espressi dalla Chiesa, per l’uso eticamente non corretto che l’uomo potrebbe fare del risultato raggiunto in laboratorio.. Come se l’ultimo modello di autovettura dotato di scocca a prova d’incidente foss condannata perché con la stessa ognuno potrebbe investire volontariamente un passante!.
Il Nobel per la Fisica consegnato a Andre Geim e Konstantin Novoselov , due ricercatori dell’Università di Manchester, ha ottenuto solo 1 pagina (23) del quotidiano in esame. Il loro impegno è stato premiato per aver dato vita al “grafene”, materiale derivato dalla grafite e costituito da uno strato sottilissimo di atomi di carbonio, avente lo spessore equivalente alle dimensioni di un atomo.
La proprietà di questo straordinario materiale risiede nelle sue incredibili capacità di conduzione elettrica; il suo impiego rivoluzionerà il mondo dei computer quantistici, dispositivi touch screen, pannelli luminosi e celle solari.
Il Nobel per la Chimica, all’interno del suddetto quotidiano, non è stato neppure citato. Per la cronaca, è stato assegnato all’americano Richard Heck e ai giapponesi Ei-ichi Negishi e Akira Suzuki per i loro studi sulla sintesi organica, in particolare, per una tecnica che permette di creare sintesi molecolari complesse quanto quelle rilevabili in natura. Di ciò godrà l’industria, dalla farmaceutica all’elettronica.
Il Nobel per l’Economia, assegnato a Peter Diamond, Dale Mortensen e Chris Pissarides per i loro studi su politiche economiche e disoccupazione, ha ottenuto un articolo a pagina 13, come se i temi della disoccupazione e della difficile gestione della spesa pubblica non possano essere considerate tra le principali piaghe di ogni paese.
Inutile soffermarsi , invece, i sui Premi assegnati alla Pace e alla Letteratura : hanno ottenuto tutto lo spazio che meritavano.
E’ analizzando questi squilibri mediatici che si comprende quanto conti, per la stampa, che la notizia sorprenda o sconvolga, lasciando cadere ogni prezioso intento informativo e divulgativo.
Per esempio, avrei voluto fortemente essere tra i cento giornalisti invitati al Cern il 30 marzo 2010 per un esperimento di straordinaria importanza.
L’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare ( CERN) è il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, situato al confine tra Svizzera e Francia, nato dalla convenzione tra 12 stati membri che oggi sono diventati 20 ( più alcuni osservatori).
E’ una struttura nata per fornire ai ricercatori gli strumenti necessari nel campo della ricerca in fisica delle alte energie.
Il 30 marzo si poteva assistere in diretta alla collisione di particelle che si scontravano ad energie mai raggiunte prima: due fasci di particelle da cento miliardi di protoni l’uno, producendo urti dell’energia di 7 mila miliardi di elettroni.
Il risultato ottenuto è pari a tre volte e mezzo a quello ottenuto dal più potente acceleratore di particelle finora esistente , ossia, quello di Fermilab di Chicago.
L’esperimento di è trasformato in un evento mediatico di straordinarie proporzioni: giornalisti da tutto il mondo, 700 mila computer collegati per seguire il webcast in diretta, notizie continue rimbalzate per giorni su Twitter.
La cosa più sconvolgente, però, è stato scoprire, attraverso la candida confidenza di alcuni inviati, che lo spazio dedicato alla notizia poteva avere due misure: due colonne in caso di successo e un’intera pagina, in caso di fallimento!
Inutile aggiungere commenti…. Doveroso, però, ricordare che l’acceleratore Large Hadron Collider del CERN di Ginevra, attraverso gli esperimenti volti alla ricerca di particelle elementari, rappresenta una delle poche possibilità che i ricercatori hanno per dare un’indiretta conferma alla “Teoria delle Stringhe”, “l’unico grande puzzle della fisica”.
L’obbiettivo ambizioso di questa teoria è quello di unificare la relatività generale, che affronta la gravità e lo spazio, con la meccanica quantistica, che spiega gli eventi a livello nucleare.
Edward Witten, medaglia Fields nel 1990, spiegò che per questa teoria ,non ancora pienamente elaborata , serviranno ancora molti anni per raggiungere una descrizione precisa definendola “ un pezzo di fisica del XXI secolo che si è trovata per caso nel XX”: