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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


martedì 9 novembre 2010

OFF LIMIT


Un recente prestigioso studio scientifico illustra i limiti che l’uomo non dovrebbe superare in campo ambientale e quelli già drasticamente valicati.
La prestigiosa rivista Nature ha pubblicato un rapporto che diventerà un faro illuminante nell’ambito della scienza della sostenibilità, che ci aiuterà a capire l’entità dell’impatto che l’intervento dell’uomo esercita sui sistemi naturali.
Si tratta del lavoro di un pool di 29 scienziati europei, statunitensi ed australiani , tra cui il premio Nobel Paul Crutzen , volto ad individuare i punti critici, denominati “Tipping point” nel libro di di Malcolm Gladwell, oltre i quali la Terra andrebbe incontro a disastri ecologici indicibili.
Il rapporto in questione, cui ne seguirà uno più esteso presto pubblicato su Ecology and Society , prevede nove grandi “limiti invalicabili” : 1) cambiamento climatico; 2) acidificazione degli oceani; 3) riduzione della fascia di ozono nella stratosfera; 4) modificazione del ciclo biogeochimico dell’azoto e del fosforo; 5) utilizzo globale di acqua; 6) cambiamenti dell’utilizzo del suolo; 7) perdita della biodiversità; 8) difusione degli aerosol atmosferici; 9) inquinamento da prodotti chimici antropogenici.
Da sempre l’uomo è abituato a considerare proprie tutte le risorse della Terra e viziato dall’idea maldestra che siano tutte inesauribili. Nell’arco di 10.000 anni di storia ha costruito e distrutto imperi e civiltà. E’ sopravvissuto alle catastrofi, ha colonizzato ogni angolo del mondo. Ha salvaguardato la sua specie passando dai possibili 200.000 abitanti presenti sulla Terra circa 2.000 anni fa, ai 6,8 miliardi attuali, con la previsione che diventino 9.000 nel 2.050.
Acqua, terra, aria. In quali di questi campi l’uomo ha varcato il limite di sicurezza? In tre dei punti dettagliatamente illustrati nel rapporto pubblicato da Nature : nel cambiamento climatico, nella perdita di biodiversità e ciclo dell’azoto. Non è poco.
Pochi dati chiari:
il cambiamento climatico è stato registrato in seguito all’aumentata concentrazione di anidride armonica nell’atmosfera ( 387 ppm invece che 380 previsti come limite ) e al cambiamento del “forcing radiativo” ( calcolato in base alla differenza tra quantità di energia che “entra” ed “esce” dall’atmosfera stessa);
la perdita di biodiversità viene calcolata in base al tasso di estinzione ( per milione all’anno ) di specie animali. Attualmente è calcolato intorno a 100, quello ritenuto accettabile è 10 ;
per ciò che attiene all’azoto, è stato calcolato l’ammontare di quello rimosso dall’atmosfera per utilizzo umano in milioni di tonnellate annue.
Dunque, l’impatto che l’intervento dell’uomo esercita sull’ecosistema non è più solo una preoccupazione astratta ed approssimata, ma uno studio attento e preciso sul margine di errore che ogni giorno compie.
Se è vero che gli dei vivono in ogni uomo, nel profondo della sua psiche, plasmandone l’anima.; se è vero che sono predisposizioni potenti e invisibili che possono influenzare la personalità, il lavoro ed i rapporti umani di coloro che abitano. Se è vero che è a loro che dobbiamo l’intensità o la distanza emotiva, la propensione per l’acutezza mentale, per la sensibilità estetica o per la comprensione di grande respiro, dovremmo confidare in Zeus, dio del cielo, perché vinca la volontà dell’uomo e su Ade, dio del mondo sotterraneo, perché ogni scelta che l’uomo opera avvenga nel regno della sua coscienza.
In buona sostanza, la ricerca scientifica ci offre la possibilità di conoscere con perfezione il margine di danno che compiamo ogni giorno nei confronti del pianeta. L’etica, è l’unico strumento per mezzo del quale potremmo riparare.