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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


lunedì 8 novembre 2010

TERRA MADRE - La più efficace delle rivoluzioni


Come è nata Terra Madre?
Da qualche anno Slow Food organizzava un Premio in difesa della biodiversità, che dal 2000 al 2003 è stato assegnato a semplici contadini, pescatori o artigiani del cibo fino ad allora, impegnati a salvare una, seppur piccola, porzione di biodiversità.
Si trattava di un pugno di contadini provenienti da circa ottanta paesi attraverso la segnalazione di un folto gruppo di giornalisti votati alla causa. Storie incredibili di posti sperduti, la cui importanza richiedeva la necessaria sensibilità ad intercettarla.
Ogni quattro anni la consegna del Premio prevedeva una grande riunione tra i giornalisti provenienti da tutto il mondo, con il conseguente sforzo organizzativo ed economico che poteva derivarne.
Carlin Petrini, Presidente di Slow Food, pensò che fosse molto più interessante radunare tutti i contadini direttamente impegnati nel lodole tentativo di salvaguardare la biodiversità, piuttosto che la stampa eternamente presente ad ogni evento.
E’ nata così Terra Madre, captando l’attenzione di tanti popoli semplici e splendidamente diversi, accolti in comunità rurali e di accoglienza, piuttosto che in fredde stanze di hotel, riservate ad anonimi convegnisti.
Nella sua quarta edizione ( 2010) Terra Madre é diventata una manifestazione partecipata da più di 5.000 rappresentanti delle comunità del cibo.
Tra loro, anche i più prestigiosi cuochi internazionali accorsi al seducente richiamo, ben consci dello stretto legame che unisce il gusto della cucina di successo a quella del cibo di qualità.
Immancabilmente presenti 450 docenti di circa 250 università e centri di ricerca, impegnati nella rete per garantire la conservazione ed il rafforzamento della produzione del cibo sostenibile, attraverso le conoscenze scientifiche, l’ascolto delle piccole comunità e l’educazione della società civile.
A loro si sono aggiunti migliaia di giovani, coinvolti dalla rete di Terra Madre per imparare a salvare il mondo dell’agricoltura, oggi in grave crisi senza loro. Sono accorsi i musicisti di ogni comunità del globo, per usare il linguaggio universale della musica, strumento efficace per il trasporto di ogni emozione.
Il “raduno” è diventato un trionfo di colori, quelli degli abiti tradizionali dei popoli coinvolti; un tripudio di profumi trasportati da ogni angolo del mondo; suoni nuovi, magici, costruiti su accordi sconosciuti a noi occidentali.
Terra Madre diventa emozione, coralità, poesia…..
Ma Carlin si ribella.
Non voleva dare vita solo ad una grande festa dei paesi. Non pensava solo al folklore di quei raduni affollatissimi. Non credeva di aver dato vita alla poesia, per quanto nobile fosse il gesto.
Carlin voleva fare politica e l’ha fatta. Terra Madre è politica come lo è il cibo, il rispetto della diversità, la difesa della natura.
E’politica la volontà di dare voce, un luogo ed un sogno agli umili, alle frange sociali più emarginate dal potere, a tutti coloro che sentono di non avere più speranze nelle stanze del potere.
Carlin parla a loro, e non si limita a sostenerli. Li incita, li scuote, li rimprovera per non difendere abbastanza i loro diritti e la terra che a loro appartiene. Li esorta a bloccare il ricorso ai mercati esteri, perché ogni paese difenda la propria produzione, unica condizione per la salvezza della terra e del lavoro di ogni popolo.
Che sia poesia, ma anche politica. Che sia estetica, ma anche etica.
Terra Madre diventa una “FAO” senza burocrati e i loro costi, una struttura “austeramente anarchica”.
Carlin urla dal suo podio l’importanza di cambiare le loro sorti e quelle di ognuno di noi nel profondo. Ricorda che “la tradizione è l’innovazione più importante della modernità”. Insegna a tutti che “la trasformazione è la più efficace delle rivoluzioni”.