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Vice Presidente di Film Commission Torino Piemonte - Collaboratore in Staff Assessorato Attività Produttive, Commercio, Lavoro Città di Torino

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere

Nel corso del tempo il lavoro mi ha insegnato che sono infinite le cose che non sappiamo. Da lì, il mio impegno per l'informazione e la divulgazione è diventato "passione".


martedì 9 novembre 2010

LO SBALLO GIOVANE




I dati sono eloquenti: il 17.7% dei ricoveri per intossicazione riguardano ragazzi sotto i quattordici anni, e l’1,3% delle persone affette da dipendenza da alcool in carico presso i servizi sociali, ha meno di diciannove anni!
Come se ciò non bastasse a turbare i nostri sonni di genitori, arrivano gli esempi peggiori, da nord- Europa e Spagna dove impazza il “binge drinking” ( rito che imone bere sei bevande alcoliche in un’ unica occasione) , e il “butellon”, damigiana di vino rosso sfuso miscelato con sostanze alcoliche, da consumare in una “seduta collettiva” di piazza.
Perché i ragazzi bevono? E’ così nuovo questo fenomeno o è un passaggio terribile a cui siamo sempre stati esposti?
Forse è l’alto prezzo che impone il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, quel cono oscuro in cui si scatena la tempesta che rende un bimbo sordo alla voce che lo rendeva docile, un leone governato ormai più solo dalla sua febbre.
Lo “sballo” accompagna, così, l’età incerta, quella dell’inquietudine. Si diventa arroganti ma ci si sente inadeguati; si vive spensierati ma nell’estremo disagio; ci si sente audaci ma si cade nel più profondo sconforto.
La storia si ripete, per disgrazia e per fortuna, e quel passaggio scomodo che è l’adolescenza torna a ripetersi con gli stessi riti che, fin dall’antichità, segnano l’accettazione del fanciullo nella nuova comunità, esterna alla famiglia. Nelle antiche tribù si alterava il corpo, fino quasi a mutilarlo, per infondere nel ragazzo il senso del sacro e accostarlo alla dimensione della morte, per diventare adulto. Oggi, il corpo viene tatuato.
Nella tribù, affinché questo passaggio non fosse traumatico, veniva “guidato” da una figura adulta autorevole, che di solito era rappresentata dallo sciamano. Oggi, la nostra cultura non prevede più un ruolo iniziatico agli anziani, a causa dell’irreparabile frattura che si è creata tra le generazioni, e i ragazzi che vivono privi del supporto di miti, si affidano ai graffiti.
I giovani che dovrebbero essere i depositari delle speranze nel futuro, i protagonisti dei movimenti evolutivi e gli attori principali dei processi di trasformazione su cui punta la società per il proprio rinnovamento, nel corso della propria adolescenza possono più facilmente essere travolti dal nichilismo, lasciando che la tristezza e il disagio prevalgano sull’entusiasmo e la speranza.
Spesso questo disagio deriva dal messaggio che il mondo degli adulti trasmette nella nostra epoca, quella del pensiero debole e delle passioni tristi. Nasce, così, nel ragazzo, l’esaltazione della ricerca interiore che alimenta la solitudine e l’individualismo, il dolore e la disperazione, fino all’estrema attrazione verso la morte: il mito dell’eroe romantico.
Che cosa succede, dunque, nella psiche di un adolescente?
Raggiunge a fatica una nuova identità attraverso difficili fasi di profondo squilibrio, dovuto a pressioni psicologiche , biologiche e sociali, in un tunnel sospeso tra passato diventato improvvisamente remoto e futuro nebuloso,
In questo contesto emotivo i disagi familiari, gli insuccesi scolastici, l’insicurezza personale e la depressione rappresentano alcuni dei motivi per cui un ragazzo ricorre all’alcool , raggiungendo una percezione negativa di sé stessi e poca fiducia nelle proprie capacità.
Ma l’adolescenza rappresenta anche l’età in cui si acquisisce la capacità di pensiero sulla base di ipotesi, la facoltà al ragionamento ipotetico - deduttivo per cui un ragazzo impara a giungere dal particolare al generale e viceversa. Ragiona, esamina, sperimenta ogni possibile soluzione creando la condizione migliore affinché l’azione degli adulti stimoli al meglio la sua crescita e il superamento di ogni incertezza.
Per tutte le difficoltà che un ragazzo deve affrontare e per la sua straordinaria predisposizione a superarle, spetta al mondo degli adulti, famiglia e scuola, non lasciarlo privo di una guida che gli indichi la strada, che lo aiuti a far luce sulle sue possibilità, che gli insegni a non vivere da gregario e a non temer il peso delle responsabilità. Tutto uguale a ciò che accadeva in passato…..